Sezione: Pronto Soccorso

Quali sono i sintomi della commozione cerebrale?

La commozione cerebrale è una brusca diminuzione funzionale del sistema nervoso che si manifesta in seguito a un trauma del cranio. I sintomi della commozione cerebrale sono perdita improvvisa della coscienza, pallore, polso raro o irregolare perdita della sensibilità , dei movimenti volontari e dei riflessi, dilatazione della pupilla, respiro rallentato o irregolare, a volte vomito e perdita delle feci e delle urine.

La perdita di coscienza è quasi sempre completa, la sua durata può essere varia, da pochi secondi o minuti, a volte anche alcune ore. Il ritorno dei sensi è a volte rapido, a volte graduale attraverso uno stato di ottundimento. di confusione. Non infrequente è l'amnesia dell'incidente e delle circostanze che lo hanno determinato. Quando la commozione cerebrale è stata di breve durata, di solito non lascia conseguenze; se invece la perdita di coscienza si è protratta per alcune ore, può lasciare per molto tempo disturbi della memoria, dell'ideazione e dell'attenzione, mali di testa, vertigini, spossatezza, ecc.

L'individuo che ha subito un trauma cranico va tenuto a riposo assoluto, in posizione orizzontale e avvolto con una coperta di lana, anche se apparentemente non abbia subito danno al cervello e quindi non si trovi in stato di incoscienza. Se vi è ferita alla testa, medicare con grande cautela senza insistere troppo nel voler pulire o disinfettare a fondo, porre sopra la ferita un tampone di garza sterile, cotone idrofilo e fasciare; applicare una borsa di ghiaccio sulla testa.

Se l'infortunato ha vomito, voltare con cautela la testa da un lato per evitare che il materiale espulso possa venire aspirato in trachea; allo stesso scopo, può essere opportuno tenere l'infortunato con la testa voltata all'ingià¹, più bassa del corpo, in attesa dell'arrivo del medico. Fino a quando vi è perdita di coscienza, non bisogna mai tentare la rianimazione somministrando alcoolici, caffè o altri liquidi perchè essi possono penetrare nelle vie respiratorie.

Autore: Redazione Medicina33.com