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Ottobre Rosa, il mese dedicato alla prevenzione e all’informazione sul tumore al seno

Ottobre Rosa, il mese dedicato alla prevenzione e all’informazione sul tumore al seno

In occasione del mese Rosa è disponibile sulla piattaforma gratuita Oncowellness il webtalk dedicato ai benefici delle terapie integrate e dell’attività fisica per le pazienti con tumore al seno che vede la partecipazione di specialisti dell’oncologia e della riabilitazione insieme alle Associazioni pazienti Europa Donna Italia, IncontraDonna Onlus e Susan G. Komen Italia.

In Italia ogni anno si registrano 55.000 nuovi casi e sono oltre 830.000 le donne che convivono con un tumore al seno delle quali 37.000 in stadio avanzato.

Oncowellness, disponibile al sito www.oncowellness.it, è interamente dedicato al benessere psico-fisico delle persone con storia di tumore con trainer certificati, schede di allenamento e video-tutorial.

 

Roma, 5 ottobre 2022 – Torna l’Ottobre Rosa, il mese dedicato alla prevenzione e all’informazione sul tumore al seno, che in Italia fa registrare ogni anno oltre 55.000 nuovi casi. La campagna, nata negli Stati Uniti e oggi diffusa in tutto il mondo, accompagna da tre decenni i grandi progressi nella diagnosi e nel trattamento di questa malattia che hanno permesso di aumentare la sopravvivenza delle pazienti e di ottenere la guarigione per un numero sempre maggiore di donne. Attualmente sono oltre 830.000 le donne italiane che convivono con un tumore al seno delle quali 37.000 in stadio avanzato.

Uno degli aspetti emersi in questi anni è il ruolo svolto dall’attività fisica nella prevenzione e nel percorso di cura. Numerosi studi e ricerche hanno evidenziato come l’esercizio regolare sia associato a una minore insorgenza della malattia e aiuti le pazienti ad affrontare meglio il percorso di cura.

Attività aerobiche come la camminata veloce, esercizi di stretching e di mobilità articolare insieme a quelli per l’incremento della forza – eseguiti sempre sotto il controllo dello specialista – aumentano la resistenza e la forza fisica, il senso di benessere e l’autostima e sono in grado di contrastare alcuni degli effetti collaterali associati al tumore e ai trattamenti. Fondamentali per le pazienti sono anche le terapie integrate che possono andare dallo yoga e l’agopuntura fino a tecniche moderne di rilassamento come la mindfulness, la musicoterapia e tecniche di stress relieving.

È questo il tema principale del webtalk “I benefici dell’attività fisica nelle pazienti con tumore al seno”, disponibile online su Oncowellness (www.oncowellness.it), che vede la partecipazione di: Adriana Bonifacino, Presidente IncontraDonna Onlus, Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia, Michelino De Laurentiis, Direttore dell'Unità operativa complessa di Oncologia Medica Senologica dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli, Riccardo Masetti, Presidente Susan G. Komen Italia, Direttore Centro Integrato di Senologia, Policlinico A. Gemelli IRCCS Università Cattolica di Roma, Isabella Springhetti, Direttore Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica, Sezioni Neuromotoria e Oncologica, ICS Maugeri Spa Società Benefit – IRCCS Pavia.

Oncowellness è una piattaforma digitale con trainer certificati, schede di allenamento e video-tutorial che aiuteranno i pazienti nel loro percorso di cura, con un focus specifico su quattro tipologie di tumori: tumore al seno, tumore del polmone, tumori genitourinari e tumori del sangue. Il progetto è promosso da Pfizer insieme a una coalition di esperti che riunisce le competenze di specialisti dell'oncologia, dell'oncoematologia, della psico-oncologia, della riabilitazione oncologica, dell'educazione motoria e trainer certificati e con la collaborazione di AIL – Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, Europa Donna Italia, IncontraDonna Onlus, Susan G. Komen Italia, PaLiNUro – Pazienti Liberi da Neoplasie Uroteliali e WALCE – Women Against Lung Cancer Europe.

«Credo sia necessario fare una distinzione: non chiamerei l’attività fisica solo un rimedio complementare ma un elemento fondamentale del percorso di cura integrato delle nostre pazienti – dichiara Michelino De Laurentiis, Direttore dell'Unità operativa complessa di Oncologia Medica Senologica dell’Istituto Nazionale

 

 

Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli – ha un ruolo nettamente predominante rispetto agli altri rimedi perché l’evidenza scientifica ci indica che fare attività fisica prima di avere la diagnosi riduce il rischio di ammalarsi per tumore al seno, farla durante le terapie riduce gli effetti collaterali, ma soprattutto la cosa più importante è che farla dopo la diagnosi sembra ridurre il rischio di recidiva del tumore in una maniera così forte da essere paragonata a quella di una chemioterapia. Nelle pazienti il rischio di recidiva si riduce di almeno il 25% mentre il rischio di morte fino al 40%».

Diventa centrale affiancare alle terapie tradizionali oncologiche, che sono il perno principale dell’offerta di cura per la paziente con tumore al seno, una serie di risorse terapeutiche integrate, scientificamente validate, per migliorare il suo benessere psico-fisico. «Noi da 15 anni abbiamo iniziato ad offrire progressivamente una serie di queste terapie – illustra Riccardo Masetti, Presidente Susan G. Komen Italia, Direttore Centro Integrato di Senologia, Policlinico A. Gemelli IRCCS Università Cattolica di Roma – dall’agopuntura, per limitare gli effetti collaterali delle terapie ormonali che purtroppo esistono, fino a tanti strumenti come la mindfulness, la musicoterapia, l’arte terapia, la scrittura creativa, per cercare di mantenere al meglio il benessere della paziente, e a tutta una serie di interventi per ridurre il rischio di recidiva, tra cui programmi di attività fisica e nutrizione, per ridurre sovrappeso e obesità che affliggono molte delle pazienti e che costituiscono fattori di rischio per una recidiva. Queste terapie integrate devono essere parte dell’offerta terapeutica che ogni Centro di senologia deve garantire alle proprie pazienti con un team multidisciplinare».

Un aspetto fondamentale nel percorso di cura è anche la sinergia tra l’attività fisica e la riabilitazione. «La riabilitazione è presente durante tutto il percorso di cura quando nel prendere in considerazione quelli che sono i danni che i trattamenti inducono nelle pazienti, questi coinvolgono non solamente il benessere ma proprio la funzionalità e l’autonomia della persona – spiega Isabella Springhetti, Direttore Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica, Sezioni Neuromotoria e Oncologica, ICS Maugeri Spa Società Benefit – IRCCS Pavia – l’esercizio fisico è fratello della medicina riabilitativa e un potente alleato. Al termine di un percorso riabilitativo l’effettuare un’attività fisica aiuta e consolida i risultati e li mantiene nel tempo. Nelle donne operate al seno mantiene l’apparato osseo, muscolare e gli organi riproduttivi e riduce quelli che sono gli effetti della menopausa farmaco-indotta. Nei periodi invece liberi da malattia aiuta a mantenere l’organismo nella massima efficienza possibile e aiuta a tenere sotto controllo la sindrome da fatica cronica».

Per le terapie integrate occorre però garantire un’appropriatezza adeguata per permettere alle donne di rivolgersi a strutture specifiche che offrono le terapie integrate in maniera corretta evitando così il fai-da-te. «Abbiamo visto che in realtà la parte organizzativa regionale ovvero quella che decide i percorsi terapeutici, prevede solo tre Regioni – afferma Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia – il Lazio dice testualmente che nei vari setting del percorso riabilitativo, può essere presa in considerazione la medicina complementare ed integrata (ad esempio agopuntura e meditazione); l’Emilia Romagna nel suo PDTA mammella dichiara che insieme ai percorsi terapeutici tradizionali possono essere prese in considerazione attività tipo agopuntura per fornire la possibilità di essere in equilibrio; la Toscana è stata una delle prime Regioni nel 2021 a regolamentare l’attività fisica. La cosa importante per la paziente è individuare all’interno delle Regioni le Breast Unit che hanno il servizio di terapie integrate».

L’offerta dell’attività fisica e delle terapie integrate nel percorso di cura deve inoltre essere supportata dagli specialisti. «Le attività devono essere misurate con dei test di entrata e di uscita, ci devono essere degli oncologi che diano il benestare alla paziente di poter svolgere determinate attività, e ci devono essere anche dei trainer specializzati che sono quelli deputati a una conoscenza personalizzata sia della paziente che di quelli che possono essere i benefici – conclude Adriana Bonifacino, Presidente IncontraDonna Onlus non dobbiamo soltanto parlare di ridurre gli effetti collaterali, ma dobbiamo parlare di benefici, in particolar modo quelli che sono validati da un punto di vista scientifico. In tutto questo l’informazione conta e conta sempre di più».

La piattaforma di Oncowellness, la prima interamente dedicata al benessere psico-fisico delle persone con storia di tumore, è accessibile in qualsiasi momento, senza necessità di registrarsi, ed è totalmente gratuita al link www.oncowellness.it.



Autore: Redazione Medicina33.com