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Novembre, il mese dedicato al tumore del polmone: i benefici dell’attività fisica per i pazienti nel nuovo webtalk di Oncowellness

Novembre, il mese dedicato al tumore del polmone: i benefici dell’attività fisica per i pazienti nel nuovo webtalk di Oncowellness

In occasione del mese di sensibilizzazione sul tumore del polmone è disponibile sulla piattaforma gratuita Oncowellness il webtalk dedicato ai benefici dell’attività fisica per i pazienti con tumore del polmone che vede la partecipazione di specialisti dell’oncologia e dell’attività fisica e riabilitazione insieme all’Associazione pazienti WALCE.

In Italia ogni anno si registrano 41.000 nuovi casi e sono quasi 118.000 le persone che convivono con un tumore del polmone.

Oncowellness, disponibile al sito www.oncowellness.it, è interamente dedicato al benessere psico-fisico delle persone con storia di tumore con trainer certificati, schede di allenamento e video-tutorial.

 

Roma, 8 novembre 2022 – Novembre è il mese mondiale dedicato alla sensibilizzazione per il tumore del polmone, una delle neoplasie più diffuse al mondo. In Italia il tumore del polmone è la seconda neoplasia più frequente tra gli uomini (15%) e la terza tra le donne (6%), con circa 41.000 nuovi casi ogni anno. Attualmente nel nostro Paese sono quasi 118.000 le persone che convivono con questa patologia (uomini = 77.200; donne = 40.600). Sebbene rimanga fondamentale evidenziare l’importanza della prevenzione primaria, in particolar modo la lotta al fumo – principale fattore di rischio per il tumore del polmone – il mese di awareness è dedicato anche a sottolineare le novità nel trattamento e l’importanza di mantenere una buona qualità di vita durante tutto il percorso di cura.

Numerose evidenze scientifiche dimostrano il ruolo svolto dall’attività fisica nel migliorare il benessere psico-fisico e la qualità di vita dei pazienti. Se un tempo i medici raccomandavano alle persone con tumore del polmone di evitarlo, oggi l’esercizio fisico viene considerato sempre più necessario, tanto da essere integrato come trattamento non farmacologico complementare nel percorso di cura dei pazienti.

Una regolare e programmata attività fisica, eseguita sotto il controllo dello specialista, serve a recuperare e mantenere la funzione respiratoria residua, la forza, il tono muscolare e a migliorare lo stato psico-emotivo oltre a rinforzare l’autostima.

È questo il tema principale del webtalk “Il ruolo dell’attività fisica nella riabilitazione dei pazienti con tumore del polmone”, disponibile online su Oncowellness (www.oncowellness.it), che vede la partecipazione di: Claudia Cerulli, Dottore di Ricerca in Attività Fisica e Salute, Università degli Studi di Roma Foro Italico, Paola Fiammengo, Referente per WALCE - Women Against Lung Cancer Europe, Dirigente Medico di primo livello della Medicina Fisica, Neuroriabilitazione all’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano e Cesare Gridelli, Direttore Dipartimento di Onco-Ematologia, Azienda Ospedaliera S.G. Moscati di Avellino, Past-President AIOT – Associazione Italiana di Oncologia Toracica.

Oncowellness è una piattaforma digitale con trainer certificati, schede di allenamento e video-tutorial che aiuteranno i pazienti nel loro percorso di cura, con un focus specifico su quattro tipologie di tumori: tumore al seno, tumore del polmone, tumori genitourinari e tumori del sangue. Il progetto è promosso da Pfizer insieme a una coalition di esperti che riunisce le competenze di specialisti dell'oncologia, dell'oncoematologia, della psico-oncologia, della riabilitazione oncologica, dell'educazione motoria e trainer certificati e con la collaborazione di AIL – Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, Europa Donna Italia, IncontraDonna Onlus, Susan G. Komen Italia, PaLiNUro – Pazienti Liberi da Neoplasie Uroteliali e WALCE – Women Against Lung Cancer Europe.

«I pazienti con tumore del polmone, anche in fase avanzata di malattia, possono svolgere regolarmente attività fisica. Gli effetti sono la riduzione del senso di affaticamento e dei disturbi del sonno e il miglioramento del tono dell’umore – dichiara Paola Fiammengo, Referente per WALCE - Women Against Lung Cancer Europe, Dirigente Medico di primo livello della Medicina Fisica, Neuroriabilitazione all’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano – l’attività fisica è anche parte integrante nei processi di cura del tumore del polmone perché

 

 

migliora la capacità funzionale del polmone o del polmone residuo post-intervento. Un esercizio aerobico leggero attiva il processo di cicatrizzazione nella fase di post-intervento, riduce la produzione di alcune citochine pro-infiammatorie, favorisce i processi di guarigione e la produzione delle endorfine, i cosiddetti ormoni del benessere, che portano a un atteggiamento più positivo del paziente nei confronti del percorso di cura. Inoltre, se i pazienti hanno svolto un programma di attività fisica o di riabilitazione prima dell’intervento si è visto che hanno un rischio dimezzato di complicanze post-operatorie, e non solo, hanno anche una riduzione della degenza media di circa tre giorni».

L’offerta dell’attività fisica nel percorso di cura deve essere supportata da un team multidisciplinare che possa creare un programma personalizzato alle esigenze del paziente. «Le esigenze del paziente sono in relazione allo stadio della malattia: il paziente operato può avere problemi di tipo respiratorio e un dolore toracico alla sede dell’intervento invece quello con malattia metastatica può avere difficoltà respiratorie, riduzione del tono muscolare e una stanchezza cronica. L’attività fisica deve essere articolata, ben guidata e molto specifica per le singole problematiche. La parola magica per pianificare un’attività fisica ad hoc è multidisciplinarietà – illustra Cesare Gridelli, Direttore Dipartimento di Onco-Ematologia, Azienda Ospedaliera S.G. Moscati di Avellino, Past-President AIOT - Associazione Italiana di Oncologia Toracica – lo scambio di informazioni sul paziente e sul programma tra l’oncologo e il fisioterapista o fisiatra è fondamentale per valutare la tipologia di attività da considerare per quel paziente. Lo stato del paziente va valutato con molta attenzione perché ci potrebbe essere anche dei fattori di rischio. Il paziente polmonare è un paziente che molto spesso ha metastasi ossee, quindi, è chiaro che bisognerà evitare delle mobilizzazioni o degli esercizi particolari che potrebbero aumentare il rischio di frattura».

Attività aerobiche leggere come i 10.000 passi al giorno, esercizi di forza che coinvolgono tutti i gruppi muscolari ed esercizi di stretching, mobilità articolare e respirazione sono adatti per il paziente con tumore del polmone. «Gli elementi fondamentali da allenare in un percorso di attività fisica sono la resistenza, la capacità aerobica, la forza e la flessibilità. È fondamentale però che tutto questo sia adattato costantemente in termini di intensità, frequenza e durata dell’esercizio – spiega Claudia Cerulli, Dottore di Ricerca in Attività Fisica e Salute, Università degli Studi di Roma Foro Italico le evidenze scientifiche ci dicono che quello che ha migliori effetti è proprio un esercizio di tipo combinato, quindi un’attività fisica che si compone da una parte aerobica e da un allenamento della forza. Questa combinazione si è dimostrata avere i migliori risultati in termini di miglioramento della fatica, della fitness cardiovascolare, della funzionalità cardiopolmonare, della massa muscolare e della forza. Questi sono tutti parametri che sono poi correlati con un miglioramento della qualità della vita, senza ovviamente tralasciare tutti gli esercizi di ginnastica respiratoria, di mobilità articolare soprattutto a carico della gabbia toracica e dell’arto superiore».

La piattaforma di Oncowellness, la prima interamente dedicata al benessere psico-fisico delle persone con storia di tumore, è accessibile in qualsiasi momento, senza necessità di registrarsi, ed è totalmente gratuita al link www.oncowellness.it.



Autore: Redazione Medicina33.com