Sezione: Gastroenterologia

Le emorroidi possono essere trattate attraverso la cura con il ghiaccio e la legatura.

Le emorroidi rappresentano un disturbo molto frequente e non grave che troppo spesso, però, non viene curato in tempo e finisce con il'procurare maggior fastidio e maggior dolore di quanto potrebbe. La ragione per cui si ritarda a prendere provvedimenti è spesso una ingiustificata e irrazionale riservatezza che impedisce di parlare del disturbo anche con il proprio medico. I sintomi più frequenti delle emorroidi sono il prurito nella zona anale, il dolore durante la defecazione (e qualche volta anche stando seduti o camminando) e le piccole perdite di sangue. Le emorroidi sono vene deformi e gonfie e per queste ragioni particolarmente sensibili e pronte a rompersi.

Come si curano. La più efficace misura contro le emorroidi è il superamento della stitichezza attraverso una dieta opportuna:occorre consumare pane e pasta integrali, molta verdura e frutta, crusca, così da facilitare il più possibile il passaggio delle feci e la loro evacuazione.É importante anche osservare una accurata igiene, lavandosi frequentemente con acqua fredda. Per dominare l'irritazione e il dolore provocato dalle emorroidi, sono in commercio creme e supposte emollienti o che contengono sostanze antidolore: il medico indicherà  i prodotti più adatti.

I gruppi "a rischio". Le persone che soffrono di stitichezza (soprattutto dopo i 35-40 anni) e le donne in stato di gravidanza sono i due più importanti gruppi a rischio nei confronti delle emorroidi. É facile soffrirne dopo gli sforzi del parto.L'intervento chirurgico. Se viene curato attentamente e con tempestività , il disturbo è normalmente controllabile senza intervento chirurgico. Ricordiamo tuttavia che non vi è soltanto il bisturi per togliere le emorroidi: oggi si può ottenere l'identico risultato anche con metodi meno dolorosi e più veloci, come la cura con il ghiaccio e la "legatura" delle emorroidi, una tecnica che può essere applicata anche in ambulatorio e senza anestesia generale.

Autore: Redazione Medicina33.com