Sezione: Pediatria

Le cause neonatali, postnatali e prenetali del sordomutismo. Le cure che possono alleviare i disagi causati dal sordomutismo.

II sordomutismo è quella particolare condizione per cui un bambino nato sordo o divenuto sordo entro i primi due anni di vita, non impara a parlare, benchà© da un punto di vista anatomico e funzionale i suoi organi fonatori, come la laringe, la lingua, la bocca e il naso, siano perfettamente efficienti. L'apprendimento del linguaggio è infatti legato alla percezione delle parole e alla loro ripetizione. Il bambino completamente sordo o per lo meno con una ipoacusia bilaterale di almeno 65 decibel, e cioè incapace di udire anche la voce urlata, nei primi mesi di vita differisce poco da un bambino normale. Solo nel corso dei mesi successivi compare la differenza, per cui mentre il bambino normale incomincia a parlare il sordo continua ad emettere solo suoni inarticolati e ad esprimersi mediante gesti scomposti. Contemporaneamente anche il suo carattere si modifica, perchè la sordità  porta ad un cambiamento generale dello sviluppo psichico ed intellettivo.

Come si può suddividere?
Il sordomutismo può essere distinto in diverse forme a seconda delle cause che lo hanno determinato, e precisamente possiamo distinguere cause prenatali responsabili delle cosiddette sordità  congenite ossia già  presenti al momento della nascita, cause neonatali che intervengono al momento della nascita, ossia durante il parto o nei primissimi giorni di vita, e cause postnatali, che intervengono durante i primi due anni di vita.

Quali sono le cause neonatali?
Le cause neonatali o perinatali comprendono i traumi ostetrici, come la insufficiente ossigenazione del neonato o anossia, che si può verificare nel corso di parti lunghi o difficoltosi, e i traumi meccanici che possono verificarsi in seguito a posizioni viziate del feto durante le manovre di estrazione. Altra importantissima causa perinatale è l'ittero emolitico dovuto ad una incompatibilità  tra il sangue della madre e quello del feto, per la presenza del fattore Rh, ittero che porta alla liberazione nel neonato di una quantità  di sostanze tossiche, che danneggiano in maniera grave e irreversibile i centri nervosi superiori, tra cui anche quelli dell'udito.

Quali sono le cause postnatali?
Le cause postnatali comprendono in primo luogo alcune forme di meningite o di encefalite, che pure danneggiano in maniera grave e irreversibile i centri nervosi superiori del bambino. Anche altre malattie virali, come il morbillo, la varicella e la parotite in alcuni casi sfortunati possono colpire il nervo acustico causando una sordità  parziale; se i nervi acustici sono colpiti bilateralmente, la sordità  è totale (cofà²si) e ciò porta di conseguenza al sordomutismo. Meno frequentemente sono oggi in gioco le intossicazioni da sostanze tossiche che danneggiano cioè l'organo del Corti, tra cui in particolare alcuni farmaci, come la streptomicina e la gentamicina.

Quali sono le cause prenatali?
Le cause prenatali comprendono anzitutto le cause ereditarie, ossia alterazioni genetiche che si trasmettono dai genitori ai figli, secondo le leggi della ereditarietà  come caratteri dominanti o recessivi. In secondo luogo ricordiamo malattie o intossicazioni che possono avere colpito la madre durante i primi tre mesi di gravidanza. Tra queste malattie la più importante è la rosolia, mentre meno frequente è il caso di altre malattie come il morbillo, la varicella, la parotite, l'herpes zoster e la stessa influenza. Tra le intossicazioni ricordiamo quelle da alcool, tabacco, droga e alcuni farmaci.

Come si cura il sordomutismo?
Sappiamo oggi che le sordità  prenatali o postnatali responsabili del sordomutismo, anche se molto gravi, sono difficilmente totali: in uno o in entrambi gli orecchi permangono abbastanza spesso residui uditivi, anche se limitati ad alcune frequenze, e in genere ai toni gravi.É necessario pertanto procedere immediatamente ad una serie accurata di esami audiometrici per individuare la esistenza e le caratteristiche di tali residui uditivi, e quindi munire il più precocemente possibile il bambino di una protesi acustica adatta a sfruttare tali residui. Si tratterà  di protesi ad elevato potere di amplificazione o di protesi capaci di modificare la frequenza dei suoni in modo tale da farli rientrare sempre nel campo uditivo del bambino. In tal modo il bambino sarà  posto in condizioni di ricevere almeno una parte dei messaggi sonori o verbali. Le possibilità  di una educazione sono tanto maggiori, quanto più precoce è l'adozione della protesi, quanto più questa è utilizzata sistematicamente dal bambino e quanto maggiore è la quantità  di messaggi che gli vengono forniti. In caso di sordità  non eccessivamente gravi il bambino adeguatamente trattato può addirittura giungere a frequentare normalmente le scuole elementari; solo in casi particolari l'uso della protesi è impossibile o inutile e non rimangono che metodi di rieducazione fondati sull'apprendimento della lettura labiale, che vengono ancora insegnati presso le apposite scuole per sordomuti.

Autore: Redazione Medicina33.com