Sezione: Tossicodipendenze

La morfina da dipendenza psichica, ma da anche una gravissima forma di dipendenza fisica e quindi una sindrome da astinenza estremamente drammatica.

La morfina è usata come droga ed ha avuto agli inizi del secolo una grande diffusione; il problema della tossicodipendenza da morfina aveva raggiunto dimensioni tali che fu preparato un derivato della morfina per la disintossicazione dei morfinomani. Questo preparato era l'eroina, chiamata così perchè si pensava che avrebbe avuto un'azione "eroica", permettendo di stroncare in breve tempo la morfino dipendenza.Come vedremo però gli effetti della eroina sono ancora più dannosi di quelli della morfina, anche se per molti versi queste sostanze sono simili. Vediamo ora quali sono gli effetti più caratteristici della morfina e in cosa essa differisce dalla eroina.La morfina svolge azioni sia sul Sistema Nervoso Centrale che sulla psiche e sulla muscolatura liscia (cioè la muscolatura che lavora indipendentemente dalla nostra volontà ).

Sul Sistema Nervoso Centrale agisce deprimendo il centro del respiro; questo è una zona specializzata capace dଠvalutare lo stato di ossigenazione del sangue e di reagire qualora si crei uno scompenso tra contenuto in Ossigeno e anidride carbonica . Il centro del respiro viene stimolato non tanto dalla diminuzione di ossigeno, quanto dall'aumento dell'anidride carbonica;questo aumento rappresenta infatti un campanello d'allarme perchè significa che la respirazione non è efficiente e quindi, di conseguenza, che il sangue non è abbastanza ossigenato. Il centro del respiro viene allora stimolato, e a sua volta, stimola i polmoni ad un migliore funzionamento.Sotto l'effetto della morfina invece il centro del respiro è inibito, ovvero la respirazione è depressa quindi aumenta la anidride carbonica cheperò non riesce a stimolare il centro e ne consegue quindi una ventilazione ridotta rispetto alla norma.

Questo effetto può essere privo di conseguenze nel soggetto sano che faccia uso di una dose tollerabile di morfina; porta invece a conseguenza drammatiche in due casi: in soggetti sofferenti d'asma bronchiale e nell'overdose.L'asma bronchiale è una malattia di natura allergica che comporta una difficoltà  a compiere gli atti respiratori perchè la mucosa bronchiale si presenta congesta e i bronchi stessi sono contratti.La morfina agisce a due livelli: da una parte aumenta ulteriormente lo stato di contrattura della muscolatura bronchiale, dall'altra fa diminuire la profondità  degli atti respiratori per la sua azione sul Sistema Nervoso Centrale (centro del respiro). Ambedue queste alterazioni possono essere pericolose nell'asmatico perchè possono far precipitare una situazione di equilibrio precario, portando ad una insufficienza respiratoria acuta.Nel caso invece di un soggettosano che abbia però assunto una dose eccessiva di morfina, quella che ha importanza è solo la azione sul centro del respiro Poichè lo spasmo della muscolatura bronchiale è in queste condizioni trascurabile. La depressione respiratoria può essere invece tale da aversi addirittura un arresto del respiro e quindi la morte, a meno che non sଠintervenga prontamente con una Respirazione Artificiale .Altri effetti della morfina sul Sistema Nervoso Centrale consistono nella sua azione analgesica ed è infatti stata spesso usata in passato per lenire i dolori ed ancora oggi viene adoperata per dolori insopportabili, e. in genere in persone cui resta poco da vivere. Questo perchè in questi casi la possibilità  che insorga una dipendenza diventa trascurabile.

La morfina, inoltre, è capace di indurre il sonno o comunque una condizione di sonnolenza, indifferenza, apatia,può causare vomito e sull'occhio provoca una contrattura della pupillacon riduzione del suo diametro; questo è un effetto abbastanza caratteristico e va ricordato perchè può essere utile nel caso che ci troviamo ad esaminare un soggetto in stato di incoscienza.è tipico infatti della intossicazione da morfina l'aspetto delle pupille "a capocchia di spillo".Vediamo ora quali sono gli effetti sulla psiche, che sono poi quelli che attraggono i tossicomani e li spingono a fare uso di questa sostanza.La morfina induce uno stato di euforia, di felicità , di rilassamento, che, accompagnato alla sonnolenza che abbiamo già  menzionato, può portare il soggetto in una dimensione quasi irreale.Gli effetti sulla muscolatura liscia consistono nel provocare contrazioni a vari livelli: sui bronchi, e sulla pupilla, come abbiamo già  detto e inoltre sull'intestino, da cui ne consegue stitichezza e sulle và¬e biliari.Per quanto riguarda la via di somministrazione, la morfina viene in genere iniettata perchè se venisse assunta per bocca sarebbe poco assorbita dall'intestino e quindi i suoi effetti sarebbero trascurabili.

Gli spacciatori in genere la vendono sotto forma di piccole compresse che vengono poi sciolte in acqua distillata per costituire un liquido cheviene poi iniettato.Un tossicomane in stadio avanzato può arrivare a prendere 5-600 mg. in diverse dosi giornaliere per un totale di 56 gr. al dà¬.La morfina da, come tutte le droghe, dipendenza psichica, ma da anche una gravissima forma di dipendenza fisica e quindi una sindrome da astinenza estremamente drammatica, che è superata come gravita solo da quella della eroina.L'aspetto del morfinodipendente in sindrome da astinenza è abbastanza caratteristico; dopo 8-10 ore dalla ultima somministrazione si comincia a notare una irrequietezza ed un nervosismo che si vanno sempre più accentuando. Il volto si presenta pallido o stranamente arrossato, suda, gli occhi lacrimano.Dopo qualche ora compare dilatazione della pupilla, midriasi, da non confondere con la contrazione, miosi, che si ha in caso di iperdosaggio. Il soggetto ha crisi di brividi con la cosiddetta "pelle d'oca".

Verso il secondo o terzo giorno di astinenza compaiono dei crampi alle gambe e improvvise contrazioni, come se il soggetto scalciasse. Si ha vomito, diarrea e uno stato di profondo malessere generale.Il terzo o quarto giorno la temperatura corporea aumenta, il polso è più rapido e cosi anche il respiro.Se il tossicomane riesce a farsi forza e non ricorrere ad una nuova dose dଠmorfina questi sintomi scompaiono lentamente nel giro di una settimana circa. Per la guarigione completa, ossia per la completa disintossicazione sono invece necessari fino a 6 mesi; in questo periodo il soggetto andrebbe seguito molto da vicino dai familiari e, eventualmente, da uno psichiatra perchè è frequente che ritrovandosi nella possibilità  di acquistare un'altra dose egli ricada nell'abitudine.

Autore: Redazione Medicina33.com