Sezione: Psichiatria

L'anoressia è una scomparsa o diminuzione dell'appetito.

L'anoressia è una scomparsa o diminuzione dell'appetito. In molte malattie organiche l'anoressia è la conseguenza della malattia stessa. Tra le malattie psichiche, la depressione è quella in cui più frequentemente si ha anoressia. Una forma particolare è l'anoressia mentale, una vera e propria malattia psichica tipica dell'adolescenza che nell'85% dei casi colpisce il sesso femminile. Gli anoressie!, in questo caso, sono soggetti non sufficientemente forti da superare la crisi adolescenziale. Stati patologici che possono comportare anoressia sono in genere tutte le malattie dello stomaco che, per una diminuzione della secrezione acida, indeboliscono la componente viscerale dell'appetito; gli stati tossici che agiscono negativamente sull'appetito sia irritando la mucosa e la muscolatura dell'apparato digerente, sia alterando il sistema nervoso centrale. L'anoressia mentale ha un decorso lento, spesso è preceduta dalla paura che alcuni aspetti della propria figura non siano esteticamente accettabili. Di solito l'inizio è una normale dieta dimagrante che col tempo diviene sempre più rigida.

Spesso gli adolescenti colpiti ricorrono al medico quando la perdita di peso è ormai del 30% circa, in condizioni molto defedate, con amenorrea, nelle ragazze, e con valori ematologici che indicano un grave stato di deperimento. Il deterioramento delle condizioni fisiche è aggravato dal fatto che i soggetti si sottopongono contemporaneamente a esercizi sfibranti di ginnastica, usano diuretici e purganti in continuazione, ricorrono al vomito provocato quando ritengono di aver mangiato troppo. L'istinto dell'appetito, così inibito, viene di solito compensato godendo nel vedere mangiare gli altri, interessandosi di ricette, sognando pranzi luculliani. Di tanto in tanto l'istinto ha il sopravvento e l'anoressico si abbuffa su qualunque cibo tanto che, nei casi di maggior defedamento, può anche sopravvenire la morte. Il nutrimento che l'anoressico si concede non è solo ridotto rispetto alla quantità  normale, ma pervertito, alternativo.

Quando la situazione è molto grave, si rende necessario il ricovero e la nutrizione per via parenterale. Il trattamento è da un lato medico-dietetico, volto a ripristinare le condizioni fisiche, e dall'altro si avvale della psicoterapia: il rifiuto del cibo è innanzitutto un rifiuto del proprio corpo e, nel caso di ragazze, della loro incipiente femminilità . A questo fattore psicodinamico vanno poi collegati complessi e numerosi fattori socioculturali che vanno analizzati caso per caso. In linea generale si riscontra negli anoressie, sia maschi sia femmine, un forte senso di autonomia che non riuscendo ad esprimersi per altre vie, ricorre all'unica possibilità  autonoma, l'alimentazione appunto.

Autore: Redazione Medicina33.com