Sezione: Cardiologia

L'angina è un processo infiammatorio che interessa il tratto superiore della faringe, le fauci, le tonsille, il palato molle.

Tra i vari tipi di angine, alcune sono dovute a germi che normalmente hanno sede nella bocca e che si riattivano quando interviene qualche fattore che favorisca la virulenza batterica e riduca il potere difensivo dei tessuti. Altre invece sono determinate da malattie infettive come il morbillo, la scarlattina, la difterite ecc., o da malattie del sangue (agranulocitosi, leucemie, anemie aplastiche ecc.). Si manifesta con difficoltà  alla deglutizione, malessere generale, febbre anche altissima, congestione delle mucose.
Si distinguono varie forme secondo l'aspetto della lesione. Cosi quando si ha un semplice arrossamento della mucosa, si parla di angina catarrale; nel caso di arrossamento con deposito di essudato solido biancastro punteggiato sulle tonsille si dice angina lacunare; quando l'essudato è disposto in uno strato continuo si parla di angina poltacea; quando vi è distruzione di sostanza allora si ha angina ulcerativa o necrotica. La cura varia secondo le forme sopra elencate, ma si giova, in genere, di antibiotici per via generale, antisettici orali, antibatterici. La comune tonsillite lacunare o follicolare si chiama angina catarrale acuta. I sintomi sono brividi, febbre alta, dolore nella deglutizione, cefalea e arrossamento diffuso della faringe. Normalmente la malattia si risolve spontaneamente in pochi giorni. Se la febbre persiste, sia pure in forma mite e i disturbi locali si accentuano, è segno che l'angina catarrale acuta si è trasformata nella forma purulenta.

L'angina di Ludwig o flemmone ligneo del collo, è una infiammazione acuta suppurativa del pavimento boccale. Spesso è conseguente ad ascessi dentati. Provoca una tumefazione di consistenza molto dura, accompagnata da una formazione edematosa nel pavimento della bocca, che impedisce la mobilità  della lingua. Il dolore è intenso e la deglutizione estremamente difficoltosa. La cura consiste nell'incisione chirurgica quando non sia possibile dominare l'affezione con gli antibiotici. L'angina erpetica è conseguente all'infezione da virus herpes ed è caratterizzata da piccolevescicole biancorosse sui pilastri, sulle tonsille e sul velo pendolo, contenenti un liquido chiaro o leggermente torbido.

Nell'angina gangrenosa l'essudato si presenta difficilmente removibile. I tessuti colpiti presentano un notevole disfacimento, rendendo fetido l'alito. Si accompagna a grave compromissione dello stato generale e a temperatura elevata. L'angina luetica compare nel secondo stadio della sifilide ed è caratterizzata dalla presenza di placche simili a quelle presenti sulla mucosa boccale e su altre mucose. La terapia si identifica con quella della sifilide. L'angina poltacea è caratterizzata dalla stratificazione di materiale essudatizio nelle cripte delle tonsille che si lascia rimuovere con facilità . L'angina pseudomenbranosa consegue all'azione di diplococchi, stafilococchi e streptococchi. In questo tipo di angina si può osservare sopra una tonsilla un essudato biancastro assai esteso, tale da rappresentare una pseudo membrana. Anche in questi casi giova la terapia antibiotica. L'angina scarlattinosa compare durante il decorso della scarlattina. In un primo tempo la gola si presenta di colore rosso scuro e la lingua di color lampone; successivamente si forma una vasta zona di essudato grigiobiancastro che si distacca assai più facilmente di quello difterico. La terapia dell'affezione si identifica con quella della scarlattina (v.). L'angina ulceronecrotica di PlautVincent, è dovuta a un microrganismo (Heliconeina vincenti), parassita abituale della bocca. Si manifesta con un processo ulcerosonecrotico a carico del tessuto tonsillare.

É generalmente unilaterale e differisce dalla comune per l'esordio con febbre scarsa. Sulla parte interessata compare una placca biancastra e sottile che si trasforma ben presto in una vera e propria ulcerazione. Si osserva lingua impaniata, alito fetido, gola secca e tumefazione delle ghiandole sottomascellari. La malattia non è contagiosa ed è favorita da carie dentaria, fattori generali debilitanti, avitaminosi. La sua evoluzione è in genere benigna e guarisce in 10 - 12 giorni. La terapia si attua mediante applicazioni locali di soluzioni antisettiche e somministrazione per via generale di antibiotici. L'angina monocitica si identifica con la mononucleosi infettiva.

Autore: Redazione Medicina33.com