Sezione: Farmaci

Incompatibilità  fra farmaci e alimenti

Incompatibilità  fra farmaci e alimenti Nei foglietti illustrativi che si trovano nelle confezioni dei farmaci c'è scritto di tutto, ma non c'è la minima indicazione dell'eventuale incompatibilità  tra i farmaci stessi e gli alimenti comuni. Tale mancanza può produrre qualche rischio, come quello segnalato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che ha messo in guardia medici e pazienti sull'assunzione contemporanea del succo di pompelmo e di alcuni farmaci; sarebbe sufficiente un bicchiere di tale succo per interferire con il metabolismo di molte sostanze medicinali.
La scoperta risale a una ventina di anni fa, ma solo recentemente sono state identificate le molecole a rischio combinazione, come le statine presenti nei farmaci assunti dalle persone che hanno il colesterolo alto. Bere una spremuta di pompelmo e assumere contemporaneamente le pillole anti colesterolo può creare problemi seri a livello muscolare.

Ma ci sono altri alimenti che, ingeriti quando si segue una determinata terapia, possono produrre conseguenze negative: ad esempio i latticini e i loro derivati, ricchi di calcio come sono, incidono sull'assorbimento degli antibiotici o degli antimicotici.
Anche il pesce e certe verdure come le rape, la lattuga, gli spinaci, i fagioli ricchi di vitamina K vanno consumati con moderazione da chi è in terapia con anticoagulanti orali perché affetto da patologie cardiovascolari. Le banane e le arance, ricche di potassio, non vanno d'accordo con gli ace inibitori, contenuti nei farmaci che combattono l'ipertensione e altre malattie cardiovascolari.

Che fare, allora?
In attesa che venga definita la quantità  dei diversi alimenti che possono interferire con i farmaci, vale il principio della cautela: meglio consumare porzioni non eccessive degli alimenti che possono creare qualche problema (non evitarli del tutto). Ma conta soprattutto il parere del medico curante, al quale sempre bisogna chiedere consigli.

Autore: Redazione Medicina33.com