Sezione: Alimenti

Fra i presunti effetti benefici della vitamina E vi sarebbe una riduzione della tendenza del sangue a coagulare,una dilatazione dei vasi periferici e una riduzione delle richieste di ossigeno da parte dei tessuti.

Fra i presunti effetti benefici della vitamina E vi sarebbe una riduzione della tendenza del sangue a coagulare,una dilatazione dei vasi periferici e una riduzione delle richieste di ossigeno da parte dei tessuti. Mai come nel caso della vitamina E è applicabile con tanta efficacia la frase di Linus Pauling : la natura spesso si diverte a nascondersi e noi, di conseguenza, non vediamo neppure ciò che abbiamo sotto il naso. Per questo, probabilmente, la vitamina E è stata per molti decenni considerata un oggetto misterioso, nonostante alcune sue qualità  fossero state intuite da tempo e le relazioni sulle sue possibilità  avessero fatto il giro dei congressi scientifici di tutto il mondo. Finalmente, nel 1959, a 37 anni dalla sua scoperta, la vitamina E ebbe il suo primo riconoscimento ufficiale e non fu una cosa da poco: la definirono "indispensabile alla vita". E, poiché piove sul bagnato, come d'uso, gli altri riconoscimenti le giunsero uno sull'altro, trasformandola in breve in un eccezionale schermo difensivo dell'organismo da fare seria concorrenza alla vitamina C. Anzi, spesso le due sostanze agiscono di conserva, moltiplicando la propria efficacia. Non per niente, i compiti affidati alle due vitamine in alcuni casi si somigliano notevolmente: eguale funzione antistress con intervento sulle ghiandole surrenali, protezione dei vasi sanguigni per la E, come per la C, azione antiarteriosclerotica per la seconda, lotta contro l'aggregazione delle piastrine e quindi contro i fenomeni di trombosi per la prima. E, per completare l'operazione di gemellaggio, anche la vitamina E può evitare quella "scintilla" maligna che favorisce la nascita dei tumori.

Naturalmente, per quanto le funzioni che svolgono siano abbastanza simili, la vitamina E non sostituisce la C e viceversa, sia perché l'una e l'altra svolgono anche attività  diverse, sia perché agiscono in maniera differente sull'organismo. Per cui, insieme possono potenziare certe funzioni, mentre la mancanza dell'una o dell'altra, o la loro insufficienza, può creare notevoli scompensi nell'organismo. D'altra parte, la vitamina E agisce anche unitamente alla vitamina A, specie nelle malattie vascolari, com'è riportato in importanti studi, anche italiani, sull'argomento. E allora è forse il caso di esaminare singolarmente le sue funzioni e i suoi benefici sulla salute dell'uomo. Anche perché gli argomenti non mancano, anzi.

Il dottor Terence Kavanagh, un noto cardiologo americano, autore di un volume di robusto successo sulla prevenzione delle cardiopatie, ha sostenuto qualche anno fa che sono pochi gli argomenti che fanno discutere tanto i medici quanto quello sul reale valore terapeutico della vitamina E. Da una parte ci sono i sostenitori che accusano gli altri di ignorare deliberatamente i numerosi casi clinici nei quali larghe dosi di vitamina E si sono dimostrate utili nelle cardiopatie come in diversi altri casi patologici. Dall'altra parte si sostiene che i casi clinici controllati sono molto limitati e che, pertanto, è necessario certamente un supplemento di indagine e di ricerca. II fondamento logico dell'utilizzazione della vitamina E nel trattamento dell'arteriosclerosi si basa sulla teoria che l'attuale epidemia di arteriopatia coronarica sia in gran parte dovuta a una deficienza di questa vitamina, conseguente alla dieta moderna (la vitamina E è contenuta in grandi quantità  nelle foglie verdi e nei germi di grano, come si vedrà  ampiamente in seguito). Alcuni sostengono che la macinatura e la purificazione della farina e degli altri alimenti avrebbe provocato l'eliminazione della vitamina E, in modo che attualmente occorre un supplemento artificiale di questo fattore. Fra i presunti effetti benefici della vitamina E vi sarebbe una riduzione della tendenza del sangue a coagulare, una dilatazione dei vasi periferici e una riduzione delle richieste di ossigeno da parte dei tessuti.

"Sfortunatamente, negli esperimenti di laboratorio non è stata sufficientemente confermata nessuna di queste proprietà ." In un recente articolo apparso sul Journal of the America Medical Association, si è collegata l'ingestione di alte dosi di vitamina E con una diminuzione della riserva corporea di vitamina K. Dal momento che la vitamina K ha un ruolo nel processo di coagulazione del sangue, è verosimile che la vitamina E possa ridurre le probabilità  che si verifichi una trombosi nelle arterie coronariche". In altre parole, mentre da una parte non si ritiene abbastanza provata la funzione anticoagulante della vitamina E, e quindi la sua importanza nella prevenzione delle trombosi, dall'altra c'è una verifica che sembra sostenerla. E che appare anche confermata da una serie di studi e di pubblicazioni più recenti che ci offrono l'esatta immagine della funzione e dell'importanza della vitamina E nei due settori fondamentali che si è detto: l'arteriosclerosi e i tumori.

Uno studio del 1982 del prof. Lars Oversen, un ricercatore svedese del Medicai Department di Glostrup, presenta l'influenza della vitamina E nelle malattie cardiovascolari, dalla angina pectoris alla claudicano intermittens, provocata quest'ultima da una difficoltà  di circolazione periferica del sangue, sintomo chiaro di degenerazioni arteriosclerotiche. In questo secondo caso vi sono state notevoli dimostrazioni di un miglioramento del flusso del sangue nelle arterie nei pazienti trattati con massicce dosi di vitamina E, come avviene anche nei pazienti colpiti da un eccesso di colesterolo nel sangue. Per quanto riguarda i tumori, la vitamina E ripropone la familiarità  con la C, in quanto anch'essa contrasta la potenziale funzione cancerogena delle nitrosamine, riducendo quindi il rischio di formazione dei tumori.

Studi e ricerche importanti sono stati fatti negli ultimi anni e sono tuttora in corso, sulla funzione della vitamina E nei disordini intestinali provocati da malassorbimento, sulle malattie cardiovascolari e perfino nelle terapie riservate a bambini prematuri, come sostiene il "New England". Ma protegge anche le persone anziane da danni vascolari arteriosclerotici e conferma il suo intervento sulla funzione delle piastrine, per evitare processi di aggregazione che possono portare alla trombosi. Caricata di tutte queste responsabilità , che sono altrettanti toccasana per noi, la vitamina E si propone in chiave preventiva come una sostanza irrinunciabile perché opera nei meccanismi più complessi dell'organismo consentendoci una qualità  di vita che senza di lei non potremmo avere.
Ci aiuterà  a vivere di più? Se invecchiare vuol dire stancarsi più facilmente, avere una minore efficienza fisica e mentale, cominciare a veder compromessa l'elasticità  delle arterie, non vi è dubbio che la vitamina E può darci una mano più che amichevole a ritardare quanto più possibile quei momenti. O a viverli meglio, che non è poco.

Autore: Redazione Medicina33.com