Sezione: Cardiologia

Embolia cerebrale ed embolia polmonare: quali sono i rischi, i sintomi e i danni che possono comportare l'embolia cerebrale e l'embolia polmonare.

L'embolia è l'occlusione brusca di un vaso sanguigno (più spesso un'arteria) o linfatico da parte di un embolo, cioè di un corpo estraneo (coagulo di sangue, accumulo di germi, frammento di tumore, ecc.) trasportato dalla circolazione. Questa occlusione embolica si verifica con più frequenza dopo i 40 anni, soprattutto dopo i 60 anni e spesso è facilitata dall'arteriosclerosi: quando un tratto di arteria si ispessisce per accumulo di grasso e altre sostanze, anche un piccolo embolo può ostruirla del tutto. Tra le forme più gravi di embolia vi sono la cerebrale e la polmonare.

EMBOLIA CEREBRALE
É l'occlusione brusca di una arteria del cervello da parte di un embolo, più spesso nell'emisfero sinistro e precisamente nell'area dell'arteria silviana. I sintomi insorgono sempre all'improvviso e sono molto simili a quelli dell'apoplessia cerebrale: perdita subitanea della coscienza, caduta al suolo, talvolta convulsioni. Questo stato di coma, in genere non profondo, nella maggior parte dei casi è di breve durata, altrimenti può prolungarsi per qualche ora.
Già  in questa fase, ma ancor più con il ritorno della coscienza, si mettono in evidenza i danni provocati dall'embolia, la quale ha determinato l'ischemia (insufficiente irrorazione sanguigna) e quindi l'infarto cerebrale, cioè la necrosi (distruzione) del tessuto cerebrale circostante: ne conseguono il più delle volte emiplegia (paralisi della metà  sinistra o destra del corpo), disturbi della parola e altri danni di carattere prevalentemente neurologico.
Se la lesione è di scarsa entità , spesso questi danni neurologici regrediscono; ma dopo 6 mesi non si possono attendere miglioramenti di rilievo. L'embolia cerebrale, che può insorgere a qualunque età , è la conseguenza di un embolo provocato da una cardiopatia: nei giovani, si tratta spesso di stenosi mitralica o di endocardite lenta;negli adulti, di fibrillazione atriale o di infarto del miocardio.

EMBOLIA POLMONARE
É l'occlusione brusca dell'arteria polmonare o di un suo ramo da parte di un embolo. Le piccole embolie polmonari sono asintomatiche o provocano solo disturbi leggeri e di breve durata. Se invece si tratta di embolie polmonari importanti, i sintomi sono variabilissimi: dispnea con intenso senso di oppressione, angoscia, mani e piedi freddi ma coperti di sudore, spesso singhiozzo, talvolta dolori dietro lo sterno simili a quelli dell'angina di petto e dell'infarto del miocardio.
La morte è rara negli individui giovani, più frequente dopo i 40 anni. La guarigioni può avvenire senza strascichi, oppure nei giorni successivi può insorgere come complicazione l'infarto del polmone, cioè la necrosi del tessuto polmonare circostante all'arteria occlusa dall'embolo e diventato perciò ischemico. Nei cardiopatici l'embolia polmonare determina spesso la comparsa dell'insufficienza cardiaca.
Nell'eziologia dell'embolia polmonare sono in causa: la tromboflebite, spesso quella che insorge nelle due settimane che seguono una operazione di una certa importanza (soprattutto addominale o pelvica); le cardiopatie (come stenosi mitralica, endocardite, infarto del miocardio) in cui l'embolo proviene dalla parte destra del cuore; malattie come insufficienza cardiaca, cancro, paralisi degli arti, policitemia (aumento anormale dei globuli rossi).

Autore: Redazione Medicina33.com