Sezione: Gastroenterologia

Cosa provoca la stitichezza? Quali sono i rimedi per la stitichezza?

Cosa provoca la stitichezza? Quali sono i rimedi per la stitichezza? La stitichezza, consiste nel ritardo o nella difficoltà  nell'evacuazione delle feci, o in una evacuazione insufficiente. La frequenza delle evacuazioni è variabilissima da un individuo all'altro: essa dipende dalle abitudini personali, dalla qualità  e dalla quantità  degli alimenti ingeriti e dallo stato emotivo dell'individuo. Alcuni hanno 2-3 evacuazioni al giorno senza che si possa parlare di diarrea; altri una sola ogni 2-3 giorni senza che si possa parlare di stitichezza. La stitichezza può essere transitoria (degenza prolungata in letto, malattie infettive del fegato e delle vie biliari, coliche appendicolari, epatiche, renali, ecc.) oppure cronica (vita sedentaria, scarsità  di alimenti liquidi o di quelli ricchi di cellulosa, abitudine di non evacuare quando se ne avverte lo stimolo, disturbi psichici, distonia neurovegetativa, lesioni anali dolorose, gravidanza).

La stitichezza provoca inappetenza, alito fetido, accumulo di gas nell'intestino, aggrava le emorroidi e le ragadi anali, è accompagnata da disturbi generali prodotti dall'assorbimento delle sostanze tossiche trattenute, le quali agiscono sul sistema nervoso e sul sangue (cefalea, vertigini, pallore della pelle, astenia, a volte febbricola eccetera), peggiora i disturbi neuropsichici, può complicarsi in colite con alternanza di stitichezza e diarrea.

Molto numerosi sono gli stitici cronici i quali aggravano il loro disturbo facendo uso di lassativi a dosi sempre crescenti. Infatti i lassativi sono sostanze più o meno irritanti le quali, a lungo andare, provocano gastriti, enteriti, coliti e molti disturbi secondari che lo stitico attribuisce erroneamente alla stitichezza: perciò egli aumenta la dose dei lassativi e, perseverando così nell'errore, entra in un circolo vizioso che è difficile interrompere.

Per curare la stitichezza bisogna anzitutto correggere la dieta aumentando la quantità difibre (verdura e frutta in abbondanza) riducendo la pasta, le patate, il riso, la cioccolata, bevendo con una certa abbondanza a cominciare con un bicchiere di acqua alla mattina a digiuno. Giovano anche le passeggiate, la ginnastica, gli sport. Inoltre è necessaria la rieducazione, cioè lo stitico deve tentare di evacuare, anche se non ne sente lo stimolo, a ora fissa, preferibilmente dopo i pasti. Tuttalpiù si può fare uso, temporaneamente, di un cucchiaio di olio d'oliva al mattino a digiuno. La frutta cotta (in particolare i fichi e le prugne secche lasciati macerare durante la notte) consumata al mattino a digiuno è spesso efficace.

Autore: Redazione Medicina33.com