Sezione: Mal di schiena

Come prevenire il dolore lombosacrale, chi sono i soggetti più esposti al dolore lombosacrale.

Quanto tempo è necessario perchè il dolore lombosacrale regredisca completamente?
Nella maggior parte dei casi il dolore lombosacrale regredisce entro 10 giorni-3 settimane, anche se in rari casi i sintomi perdureranno fino a 3 mesi. Soltanto il 5% dei pazienti con questo tipo di patologia continua ad accusare dolore oltre 3 mesi; detto ciò, va tenuto presente che anche nelle forme più gravi di sciatica il 50% dei pazienti guarisce entro 30 giorni.

Qual è la migliore prevenzione del mal di schiena?Precisi dati scientifici hanno dimostrato che i soggetti con le peggiori performances hanno maggiori probabilità , rispetto ai soggetti in migliori condizioni, di presentare un episodio acuto di lombo sciatalgia. L'opinione attualmente dominante tra gli esperti è che i sistemi di prevenzione più efficaci siano il potenziamento e lo stretching (attraverso esercizi mirati) dei muscoli che sorreggono la colonna, oltre alla rieducazione funzionale dell'individuo con l'obiettivo di risparmiare al massimo la colonna vertebrale. L'esercizio regolare può prevenire il dolore cronico.

Una corretta postura si instaura sia mantenendo muscoli e articolazioni in corretto equilibrio, sia potenziando la muscolatura dorsale.

Prevenire un attacco di lombosciatalgia è talvolta possibile semplicemente mettendo a riposo la muscolatura rachidea non appena questa presenta segni di affaticamento e sottoponendola, in seguito, a esercizi di stretching con impegno progressivo dello stesso apparato muscolare. L'iter consigliato in caso di crisi lombosciatalgica, ha lo scopo di rilasciare i muscoli attraverso lo stretching muscolare e dei legamenti stirati abnormemente.

Come personalizzare un programma riabilitativo che tenga lontano il mal di schienaMolte persone accettano con rassegnazione, quasi fosse un evento ineluttabile, i problemi che affliggono la propria schiena: ma si tratta di un vero e proprio errore. Ritrovarsi con una schiena malandata non è un fatto inevitabile; ciò dipende molto spesso dallo stile di vita o da certe abitudini che aumentano la vulnerabilità  della propria colonna. Un piccolo dolore di schiena, esordito anche solo come semplice fastidio, se ignorato o trascurato può improvvisamente precipitare in una vera e propria lombosciatalgia.

II test che segue ha lo scopo di aiutarvi a farvi capire se siete particolarmente esposti al rischio di sviluppare nel tempo dolori lombosacrali.Siete un possibile candidato al mal di schiena?

1) Quanti anni avete? Nonostante i problemi della colonna possano teoricamente colpire i soggetti di tutte le età , le vittime più frequenti sono rappresentare dai soggetti di età  compresa tra i 30 e i 55 anni. Durante questo periodo, infatti, i dischi intervertebrali, composti da cartilagine e sostanza fluida, perdono parte del loro contenuto idrico e diminuiscono di spessore (tale fenomeno spiega perchè la statura si riduca lievemente a partire dall'età  media). Con l'inizio di questi eventi degenerativi, i corpi vertebrali o le loro faccette articolari, che permettono la loro interconnessione, possono entrare in attrito: tale conflitto rappresenta una causa frequente di dolore di schiena. Dopo i 55 anni di età , la degenerazione discale cessa e la colonna finisce con l'assumere una posizione più stabile e rigida che la mette al riparo da qualsiasi tipo di patologia, eccezion fatta per l'osteoartrite.

2) Avete mai sofferto in passato di lombosciatalgia? Chiunque abbia presentato inpassato almeno un episodio di lombosciatalgia (sciatica, per intenderci) è più a rischio di chi non ha mai riferito questi dolori: le probabilità  di andare incontro a una recidiva entro due anni sono all'incirca di 3 su 2. Salvo il caso di problemi strutturali della colonna, responsabili di dolori dorsali ricorrenti, gli episodi successivi possono dipendere dal particolare stile di vita e dall'assunzione di posture scorrette, per esempio dal modo in cui il soggetto si mantiene fermo in piedi, o da movimenti inappropriati. per esempio sollevare gli oggetti. Se il vostro modo di stare in piedi o di muovervi sollecita abnormemente i muscoli della parie inferiore della schiena, imparate innanzitutto a individuare le vostre cattive abitudini e successivamente cercare di correggerle. Potete prevenire i futuri attacchi attraverso l'assunzione di una postura corretta, sia attraverso l'esercizio fisico sia attraverso altre strategie, come illustrato nei ire capitoli successivi.

3) Siete in sovrappeso? Chi di noi non vorrebbe perdere uno o due chilogrammi di peso per migliorare la propria immagine? Se siete obesi, l'eccesso ponderale può sollecitare abnormemente la vostra schiena esercitando una spinta gravitazionale sui muscoli che la sostengono, soprattutto quando il peso in eccesso è concentrato nell'addome. Inoltre, le persone in sovrappeso tendono a essere fuori forma più spesso delle persone magre e l'ipotrofia e l'ipotonia muscolari sono strettamente associate ai problemi della colonna. In tal caso risulterà  senz'altro utile intraprendere con decisione un programma teso a perdere peso, associandolo all'esecuzione di esercizi di potenziamento muscolare.

4) Qual è la vostra postura? Una postura in iperlordosi, in cui viene accentuata la fisiologica curvatura lombare, può dare non pochi problemi. L'aumento di curvatura della colonna sovra distende muscoli e legamenti in questo segmento, esercitando una sovrappressione sulle vertebre. Contrariamente ad alcune convinzioni ormai superate, una postura corretta non significa colonna rigidamente "diritta", quanto piuttosto un assetto che segua le curvature naturali della nostra schiena.

5) Siete molto stressati? Il ruolo preciso giocato dallo stress di ordine psicologico nel determinismo della patologia dei problemi della colonna non è del tutto definito; però sono molte le evidenze scientifiche che mostrano come lo stress, in quanto causa di tensione muscolare, può variamente innescare in alcuni soggetti un attacco di lombosciatalgia. Se lo stress vi impedisce di rilassarvi, ne consegue che in tutto il corpo accusate una tensione abnorme, più accentuata a livello del collo, delle spalle e della schiena. Se la tensione persiste, i muscoli restano contrarti e, se non si rilasciano, dopo un po' può manifestarsi dolore. La ricerca medica ha dimostrato come l'esercizio fisico sia un mezzo efficace per attenuare lo stress. Lo stesso massaggio alla schiena, può comportare beneficio.

6) Fate lavori domestici o di giardinaggio? Stare chinati con l'aspirapolvere premuto a terra oppure sollevare un bambino o, ancora, allungarsi per raggiungere una mensola troppo in alto rappresentano alcune delle manovre azzardate che si compiono nello svolgimento delle occupazioni quotidiane di routine. Tali attività , per il carico di pressione che impongono alla nostra colonna, possono risultare tanto dannose quanto un lavoro pesante. Una giornata trascorsa a rastrellare foglie o a fare giardinaggio può, così, agire duramente sui muscoli dorsali di una persona non abituata all'esercizio, quanto parecchi set di tennis in un atleta "da week end". Anche spalare la neve, che richiede l'esecuzione di movimenti come piegarsi, sollevare un grosso peso e torcere il dorso, può creare gravi problemi. A casa e dovunque vi troviate, l'adozione di adeguate tecniche di sollevamento e piegamento, può risultare molto utile ai fini di proteggere la vostra schiena.

7) Quale tipo di attività  fisica svolgete? I muscoli, per poter essere tonici e forti, richiedono esercizio; per la salute della schiena, la muscolatura del dorso, dell'addome e delle cosce richiede un'attenzione particolare. Il consiglio migliore è quello di eseguire esercizi di modesta resistenza tre volte la settimana per almeno 20 minuti per seduta.

Autore: Redazione Medicina33.com