Sezione: Appendicite

Appendicite cronica: quando intervenire chirurgicamente

L'appendice è una infiammazione dell'appendice cecale o vermiforme, acuta o cronica. L'appendice è una parte dell'intestino cieco, lunga ca. 9 cm, libera o mobile o fissata a un viscere vicino; è ricca di tessuto linfoide e nasce dalla parete mediale del cieco: la sua forma è generalmente cilindrica, talvolta fusiforme, a decorso rettilineo, ma anche incurvato. L'infiammazione prevale in individui giovani, ma raramente nella prima infanzia, per il concorrere di varie cause fra cui appaiono di rilevante importanza la posizione dell'organo, la costituzione linfatica (evidente nell'appendice per una particolare ricchezza di tessuto linfatico che predispone l'organo ai processi infiammatori a causa della maggiore facilità  con cui i germi vi possono attecchire), le condizioni ambientali e l'alimentazione (la malattia infatti si manifesta più raramente nelle popolazioni rurali e in quelle primitive).

Con una certa frequenza compare in seguito a processi infettivi quali morbillo, colite, influenza.L'appendicite si può manifestare acutamente e dare così il quadro dell'appendice acuta complicata o no da peritonite, oppure con sintomi mascherati consistenti in una dolenzia protratta nel tempo o solamente in un senso di peso al quadrante inferiore destro dell'addome che indicano la cronicità  del processo. L'appendicite acuta ha un esordio brusco con dolore molto violento che raggiunge in poche ore la massima intensità , accompagnato da una contrattura muscolare di difesa della parete addominale nel punto interessato.

A volte il dolore non è esattamente situato in sede iliaca per la localizzazione aberrante che l'appendice può avere nell'addome; infatti può trovarsi ruotata verso l'alto fino a mettersi in contatto con il fegato, disposta dietro il cieco o nella pelvi o nella fossa iliaca destra. In questi casi non è possibile reperire dolorabilità  alla pressione nel punto di Mac Burney, classicamente indicato come punto appendicolare e che si trova localizzato al terzo inferiore della linea che congiunge la spina iliaca anterioresuperiore con l'ombelico. Altri segni che possono indirizzare la diagnosi sono la febbre (in genere non preceduta da brividi e non molto elevata) e soprattutto un aumento dei granulociti neutrofà¬li nel sangue (leucocitosi con neutrofilia).

La flogosi appendicolare può evolvere verso la formazione di un ascesso o provocare una reazione peritoneale locale che si palpa sull'addome come una massa dolorosa fissa ai piani profondi (piastrone); ma la complicazione più temuta è la peritonite acuta di cui sopra per apertura dell'ascesso appendicolare e conseguente versamento del pus nel cavo peritoneale, che impone l'intervento chirurgico d'urgenza per salvare la vita del paziente.

L'episodio acuto, quando si risolve spontaneamente, lascia degli esiti cicatriziali all'interno dell'appendice che la predispongono a nuovi fatti infà¬ammatori o causano una lieve flogosi continua; rispettivamente si potranno avere delle recidive (appendicite recidivante) o una cronicizzazione (appendicite cronicizzata). Quando l'appendice diviene sede di processi infiammatori cronici, la sintomatologia è molto più sfumata con dolore di lieve intensità , in genere diffuso alla metà  destra dell'addome, disturbi digestivi, irregolarità  dell'alvo con frequenti periodi di stipsi, eventualmente febbricola. Lo stato generale dapprima buono viene man mano compromesso dalla comparsa graduale di dimagramento, facile stancabilità , pallore. A lungo andare compaiono modificazioni del carattere a causa del perdurare della malattia: irrequietezza, turbe dell'umore e disturbi neurovegetativi.

Anche nei casi di appendicite cronica è l'intervento chirurgico (appendicectomia) che risolve la malattia, quando non coesistano affezioni a carico di altri organi addominali che siano state esse stesse la causa della sofferenza appendicolare. In questo caso solo un trattamento medico con l'imposizione di un regime di vita tranquilla, di un'alimentazione ricca ed equilibrata, dell'esclusione di cibi irritanti e piccanti, dell'uso di lassativi a tipo mucillaginoso per combattere la stipsi ostinata, può essere suscettibile di discreti risultati. Quando l'appendicite cronica ha un'origine tubercolare, è giustificato un tentativo di terapia a base di streptomicina associata ad altri farmaci antitubercolari, prima di intervenire chirurgicamente.

Autore: Redazione Medicina33.com