Sezione: Ultime Notizie

Prima in Italia: Trapianto di Fegato Senza Interruzione del Flusso Sanguigno grazie al rinomato dottor Andorno

Prima in Italia: Trapianto di Fegato Senza Interruzione del Flusso Sanguigno grazie al rinomato dottor Andorno

Il San Martino di Genova ha segnato un importante traguardo nell'ambito dei trapianti di organo eseguendo una procedura innovativa che ha eliminato la necessità di interrompere la circolazione sanguigna durante il trapianto di fegato, una pratica che avrebbe potuto danneggiare l'organo stesso.

L'intervento, condotto per la prima volta in Italia presso il Centro Trapianti d'Organo dell'Ospedale Policlinico San Martino sotto la direzione del rinomato dottor Enzo Andorno, ha visto il trapianto di un fegato senza interruzione del flusso sanguigno interno. Questo trapianto innovativo, una vera e propria operazione di salvataggio, ha garantito che l'organo continuasse a ricevere una perfusione sanguigna costante durante il processo di donazione e trapianto, preservandone al massimo la funzionalità.

L'intervento, eseguito l'8 gennaio scorso, ha registrato una dimissione della paziente dopo soli tre settimane. Durante questa procedura pionieristica, il fegato è rimasto costantemente perfuso di sangue e mantenuto alla temperatura ottimale, dalla fase di prelievo fino al suo reimpianto, portando con sé vantaggi significativi sia durante che dopo l'operazione.

L'utilizzo di una macchina per la perfusione degli organi ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione di questa tecnica innovativa. Quest'ultima non solo ha ridotto il rischio di danneggiamento dell'organo durante il prelievo o il trapianto, ma ha anche garantito una conservazione ottimale delle sue caratteristiche, consentendo una rapida ripresa della sua funzionalità nel paziente ricevente.

Una giovane donna è stata la beneficiaria di questa procedura rivoluzionaria. Grazie alla pronta ripresa della funzionalità del nuovo fegato, è stata in grado di lasciare l'Unità di Terapia Intensiva dopo soli 72 ore dall'intervento e di essere dimessa dall'ospedale in appena 20 giorni. Il dottor Andorno sottolinea che "Il donatore era obeso e il suo fegato era steatosico, tipologia molto fragile e particolarmente sensibile all'interruzione del circolo sanguigno. Se avessimo seguito il metodo convenzionale di conservazione a freddo interrompendo il circolo sanguigno, il fegato non avrebbe ripreso la funzione sulla ricevente."



Autore: Redazione Medicina33.com